Lo Stedelijk Museum di Amsterdam alza il sipario sul programma espositivo del 2023, annunciando una serie di esposizioni dedicate ai grandi nomi dell'arte contemporanea. Due su tutti: Marina Abramović e Nan Goldin, protagoniste indiscusse della prossima stagione.

Era il 2020 quando lo Stedelijk Museum di Amsterdam puntava i riflettori sulla produzione di Ulay, l'artista tedesco morto all'età di 76 anni, ricordato per le sue performance sia da solista che con l'ex compagna Marina Abramović. A due anni da quella retrospettiva – ideata con l'intento di documentare il peculiare approccio sperimentale dell'autore –, il museo olandese si prepara a fare luce proprio sulla collega e compagna di vita di Ulay, ripercorrendo anche in questo caso gli episodi salienti di una produzione a tratti leggendaria. Ad annunciare la mostra è lo stesso Stedelijk, che ha recentemente diffuso il programma espositivo dei mesi a venire: un calendario all'insegna della molteplicità e della commistione di linguaggi, che proprio nella rassegna dedicata alla Abramović avrà il suo punto forte. LE PERFORMANCE STORICHE DI MARINA ABRAMOVIĆ Attesa negli spazi del museo di Amsterdam per la primavera del 2024, la mostra si intitolerà Coming and going, ed è stata presentata come la prima esposizione dell'artista sul suolo olandese, nonché una delle più grandi retrospettive mai dedicate a questa “madrina” dell'arte performativa. L'obiettivo non sarà certamente semplice da raggiungere: le premesse del progetto espositivo sono infatti quelle di ripercorrere la straordinaria produzione dell'artista serba, capace di misurarsi nel corso della sua carriera con i limiti della propria resistenza fisica e mentale. Si passerà pertanto dai lavori giovanili, connessi al proprio vissuto personale (con il tema della guerra e della violenza a fare da fil rouge), a quelli realizzati, appunto, insieme allo storico compagno Ulay (un legame, il loro, durato dodici anni e arrivato all’epilogo sulla Grande Muraglia Cinese); uno sguardo sarà infine rivolto alle opere più recenti e alla sua produzione individuale, tra omaggi ai maestri del passato (celebre la performance Seven Easy Pieces tenutasi al Guggenheim Museum di New York nel 2005) ed esperimenti con la realtà aumentata. LA MOSTRA DI MARINA ABRAMOVIĆ A OXFORD Nell'attesa della rassegna olandese, il nome della Abramović non smetterà certamente di circolare tra gli appassionati d'arte e gli addetti ai lavori. È fissata infatti al 24 settembre l'inaugurazione di Gates and Portals, la mostra in arrivo al Modern Art Oxford: un progetto che punta a coinvolgere direttamente i visitatori, chiamati a vestire i panni dell'artista. LA PRODUZIONE FILMICA DI NAN GOLDIN Continuando a sfogliare il programma dello Stedelijk, il nome di un'altra grande artista del nostro tempo salta all'occhio. È quello di Nan Goldin, protagonista alla 79. Mostra del Cinema di Venezia con All the Beauty and the Bloodshed, il film documentario di Laura Poitras premiato con il Leone d'Oro e incentrato proprio sulla figura della fotografa e attivista americana. In calendario da settembre del prossimo anno fino al gennaio successivo, la mostra – dal titolo This Will Not End Well – sarà un omaggio alla produzione dell'artista, nota per le sue immagini dedicate ai temi della dipendenza e della sessualità nella New York degli anni Ottanta. Centrale all'interno del percorso espositivo sarà la produzione filmica della Goldin, raccogliendo pellicole e video intimisti e viscerali. Meno fotografie, insomma, e più immagini in movimento, per definire le tante sfaccettature di un'artista sempre pronta a mettersi in gioco e a rivolgersi al pubblico in prima persona. IL PROGRAMMA 2023 DELLO STEDELIJK MUSEUM Per avere uno sguardo sul programma esteso dello Stedelijk, vi rimandiamo alla pagina web dell'istituzione di Amsterdam. Sono diverse e interessanti le rassegne in calendario per i prossimi mesi: oltre alle retrospettive sopra citate, il programma include anche la prima personale in Olanda di Anne Imhof (la performer tedesca vincitrice del Leone d'Oro alla Biennale di Venezia del 2017), il progetto dell'artista marocchina Yto Barrada e l'inaugurazione di una serie di iniziative rivolte all'arte emergente (su tutte l'apertura di Buro Stedelijk, la nuova “project room” dedicata ai giovani talenti). [Immagine in apertura: Marina Abramović alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia, photo Irene Fanizza]
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