Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst. Opere da collezioni private

sulla mostra

Con l’obiettivo di connettere la grande tradizione del collezionismo fiorentino rinascimentale a quello moderno, il Museo Novecento presenta, in collaborazione con MUS.E e con la curatela di Sergio Risaliti, il progetto espositivo Passione Novecento da Paul Klee a Damien Hirst. Opere da collezioni private. In mostra una prestigiosa selezione di capolavori di maestri del secolo scorso, da Giorgio de Chirico a Lucio Fontana, da Alberto Burri a Paul Klee, da Damien Hirst ad Ai Weiwei, passando per Andy Warhol e Roy Lichtenstein, tutti provenienti da collezioni private fiorentine e toscane.


FIRENZE CAPITALE DEL COLLEZIONISMO D'ARTE


Si tratta di un viaggio nella storia dell’arte del Novecento costruito sulla base di un "amore viscerale" per la pratica del collezionismo, nata proprio nella culla del Rinascimento. Le vicende artistiche della città di Firenze non possono prescindere, infatti, dal fenomeno del mecenatismo e del collezionismo privato, artefice di quella spiccata sensibilità che ha permesso di cogliere e captare sul territorio, nelle varie epoche, la nascita delle avanguardie, i nuovi linguaggi creativi e le più avanzate sperimentazioni artistiche.


 CAPOLAVORI DEL NOVECENTO IN MOSTRA A FIRENZE


Firenze ha come esercitato, dunque, nel tempo, la funzione di organizzare e strutturare il sistema dell’arte, e inseguito una vocazione capace di legare antiche famiglie del calibro dei Sassetti, dei Tornabuoni, dei Medici, dei Doni, dei Gondi e dei Rucellai ai grandi collezionisti privati della storia recente o contemporanea; fra questi spiccano numerosi esponenti delle grandi famiglie borghesi e industriali toscane. Nel percorso espositivo, attraverso la presentazione di capolavori del XX secolo, la narrazione propone, parallelamente, inedite storie identitarie relative sia alla vita dei collezionisti moderni che a quella dei più celebri antiquari e dei più importanti mercanti d’arte della storia fiorentina e toscana.

[Immagine in apertura: Doug Aitken, The 4th light, 2001, c-print, 121,92x154,94 cm. Credit Camilla Maria Santini]

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