Il gran teatro della luce. Tra Tiziano e Renoir

sulla mostra

La luce, nelle sue diverse declinazioni ed espressioni artistiche, rappresenta il comune denominatore delle opere protagoniste di Il gran teatro della luce. Tra Tiziano e Renoir, l'esposizione allestita negli spazi dei Musei Civici Gian Giacomo Galletti, nel Palazzo San Francesco a Domodossola. Al centro della mostra piemontese, visitabile fino al 7 gennaio prossimo, si collocano alcuni dei più grandi artisti che, tra Seicento e Novecento, esplorarono le potenzialità della luce sulla tela: da Tiziano a Van Dyck, fino a Renoir, Ippolito Caffi e Gaetano Previati. Una serie di 45 opere in mostra regala così un affascinante itinerario nell'arte e nella storia della luce – dalle visioni a lume di candela, fino alla nascita della luce elettrica –, con un focus anche sulla Val d'Ossola, ricca di centrali idroelettriche.


LA LUCE SECONDO L'ARTE IN MOSTRA DI DOMODOSSOLA


Con l'allestimento realizzato dall'architetto e light designer Matteo Fiorini di Studio Lys, il percorso espositivo prende avvio dai dipinti “a lume di candela” realizzati dagli artisti seicenteschi fiamminghi del calibro di Gherardo delle Notti, Adam de Coster e Trophime Bigot, insieme anche a una Natura morta di Giorgio de Chirico. L'itinerario procede con l'arte sacra tra la fine Cinquecento e l'Ottocento, in cui la luce diventa simbolo del divino intensificando il pathos delle storie che vengono raccontate. Tra le opere di questa sezione spiccano la Deposizione di Cristo nel sepolcro di Tiziano, proveniente dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, e il Cristo alla colonna di Mattia Preti. Rfilettori quindi puntati sulle opere dedicate alla luce nella natura, in particolare nei luoghi lacustri e montani, tra cui spicca il capolavoro Le lavandaie a Cagnes di Pierre-Auguste Renoir e Panni al sole di Pellizza da Volpedo. Tappa successiva è poi quella incentrata sulla valenza evocativa della luce, a cui appartengono i dipinti ottocenteschi e novecenteschi di Achille Glisenti, Gaetano Previati e Giuseppe Molteni. Il gran teatro della luce. Tra Tiziano e Renoir si chiude con il racconto delle conquiste tecnologiche e la costruzione delle centrali idroelettriche: in questa sala sono esposte rare fotografie retroilluminate, piccoli macchinari, un plastico in lamelle di legno che ricostruisce la storia degli edifici adibiti alla produzione energetica nella zona di Ossola.


ANCHE TIZIANO E RENOIR A PALAZZO SAN FRANCESCO


Realizzata dal Comune di Domodossola in collaborazione con la Fondazione Angela Paola Ruminelli, il Museo Bagatti Valsecchi di Milano e altri soggetti, l'esposizione piemontese, curata da Antonio D’Amico e Federico Troletti, oltre a illustrare l'evoluzione dell'uso e del valore della luce in campo artistico, celebra anche alcuni dei maestri più influenti della storia dell'arte.

[Immagine in apertura: Giuseppe Pellizza Da Volpedo, Panni al sole, 1894-1895, 87.0 x 131.0 cm, Collezione Privata]

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