Edvard Munch, La morte nella stanza della malata, 1893. Olio su tela, 134,5x160 cm Photo © Munchmuseet

Le 5 grandi mostre da non perdere questa primavera in Italia

Arte

29 marzo 2025

Edvard Munch, La morte nella stanza della malata, 1893. Olio su tela, 134,5x160 cm Photo © Munchmuseet

Le 5 grandi mostre da non perdere questa primavera in Italia

Arte

29 marzo 2025

Il nostro Paese si appresta a vivere una primavera ricca di eventi culturali di primissimo piano, che promettono di restituire una panoramica accurata della grande arte moderna e contemporanea. Dalla rivoluzione pittorica di Caravaggio alla forza espressiva di Tracey Emin, le mostre in corso in Italia offrono un'occasione unica per ammirare capolavori che hanno segnato la storia dell'arte.

La primavera del 2025 si preannuncia come un periodo di grande rilevanza culturale, grazie alle mostre imperdibili in corso in alcune delle principali città italiane. Gli appassionati potranno visitare retrospettive e antologiche attesissime, come la mostra dedicata all’opera controversa e dissacrante di Tracey Emin, allestita a Palazzo Strozzi di Firenze, o l'ambizioso progetto espositivo dedicato a un maestro del calibro di Caravaggio, a Roma presso Palazzo Barberini.

Sempre nella Capitale è poi in corso la retrospettiva su Edvard Munch allestita nelle sale di Palazzo Bonaparte. Tra gli altri appuntamenti artistici di questi mesi, spiccano infine le mostre che Palazzo Reale di Milano dedica a due dei massimi esponenti italiani dell’arte del Novecento: la retrospettiva sugli universi onirici di Leonor Fini e la grande esposizione che raccoglie oltre cento opere di Felice Casorati.

IA FIRENZE LA PIÙ GRANDE MOSTRA MAI DEDICATA IN ITALIA A TRACEY EMIN

Si intitola Tracey Emin. Sex and Solitude la più grande retrospettiva mai realizzata nel nostro Paese sull’opera dell’influente artista londinese. Visitabile fino al prossimo 20 luglio negli spazi espositivi di Palazzo Strozzi, a Firenze, la mostra presenta una selezione di oltre sessanta opere diversissime tra loro. Nel corso della sua trentennale carriera, infatti, l’artista britannica ha dimostrato di saper padroneggiare numerose tecniche, spaziando dalla pittura alla videoarte, dalla fotografia alle opere plastiche realizzate mediante l’impiego di materiali diversi come il ricamo, il bronzo e il neon.

Come indicato dal titolo, l’esposizione curata da Arturo Galansino prende le mosse da due concetti fondamentali per Tracey Emin, il sesso e la solitudine, per accompagnare i visitatori alla scoperta di un’arte intensa ed esplicita, focalizzata su temi come il corpo, la passione, il sacrificio e la violenza. Accanto a una selezione di opere celebri, la mostra fiorentina raccoglie numerosi lavori inediti per il pubblico italiano, nonché diverse nuove produzioni realizzate appositamente per questa occasione.

CARAVAGGIO PROTAGONISTA DI UN’ECCEZIONALE ESPOSIZIONE A ROMA

Mentre a Roma proseguono le celebrazioni del Giubileo, le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano a Palazzo Barberini la mostra Caravaggio 2025. Grazie a prestiti concessi da alcune tra le più prestigiose collezioni private e istituzioni museali del mondo, come il Museo del Prado di Madrid e il Detroit Institute of Arts, la retrospettiva curata da Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon raccoglierà fino al 6 luglio una selezione straordinaria di dipinti autografi di Michelangelo Merisi, per dare vita a un progetto espositivo ambizioso e completo.

Oltre a riunire un consistente numero di quadri in un luogo di grande rilevanza per le vicende artistiche del maestro, il percorso tematico dell’esposizione romana evidenzia la modernità espressiva della pittura di Caravaggio, ponendo a confronto opere iconiche come la sua ultima tela accertata, il Martirio di Sant’Orsola, un quadro scoperto solo di recente come il Ritratto di Maffeo Barberini, e il magnifico Ecce Homo, che fa ritorno in Italia per la prima volta dopo secoli.

LA MOSTRA A MILANO DEDICATA ALL’ARTE VISIONARIA DI LEONOR FINI

Ci sarà tempo fino al 22 giugno per scoprire (o riapprezzare) il talento di Leonor Fini, artista poliedrica e visionaria che ha lasciato un segno profondo nella storia dell’arte del XX secolo. Allestita a Milano negli spazi espositivi di Palazzo Reale, la mostra Io sono Leonor Fini si presenta come una delle retrospettive più complete mai dedicate all’artista italo-argentina.

Organizzata a poco meno di un secolo dalla sua prima personale milanese, risalente al 1929, la mostra curata da Tere Arcq e Carlos Martín rende omaggio un’artista tanto eclettica quanto anticonformista, ricostruendo i passaggi fondamentali di una carriera trascorsa tra l’Italia e la Francia. Le quasi cento opere che animano la retrospettiva milanese sono suddivise in nove diverse sezioni dedicate ai principali temi di indagine di Fini, come l’identità di genere, le convenzioni sociali e la dimensione del sogno. Il percorso espositivo presenta dipinti, disegni, fotografie, costumi e documenti per offrire ai visitatori una rilettura affascinante dell'intero corpus di opere di una delle grandi protagoniste dell’arte europea del Novecento.

A PALAZZO REALE LA GRANDE RETROSPETTIVA SU FELICE CASORATI

La sede di Palazzo Reale ospita nello stesso periodo un secondo progetto espositivo, anch’esso centrato su uno dei massimi esponenti dell’arte del XX secolo: Felice Casorati. In programma fino al prossimo 29 giugno, la mostra intitolata semplicemente Casorati si presenta come una delle più ampie retrospettive mai dedicate all’artista piemontese, segnando al tempo stesso il ritorno delle sue opere a Milano a distanza di ben 36 anni dalla sua ultima antologica.

Curata da Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli, l’esposizione milanese propone una rilettura complessiva del lavoro di Casorati lungo le varie fasi della sua carriera artistica nella prima metà del Novecento. Sono esposte oltre cento opere tra dipinti, sculture, opere grafiche e bozzetti per le scenografie del Teatro alla Scala, per ripercorrere cronologicamente l’intera vicenda di Casorati attraverso lavori che documentano le diverse ispirazioni e correnti artistiche a cui si avvicinò.

IN MOSTRA A ROMA CENTO CAPOLAVORI DI EDVARD MUNCH

Le inquietudini del Novecento viste dalla prospettiva di un artista e visionario sono al centro di un’altra affascinante mostra antologica: Munch. Il grido interiore, allestita nelle sale di Palazzo Bonaparte a Roma fino al prossimo 2 giugno. Reduce dal grande successo ottenuto nella precedente tappa a Milano, la retrospettiva porta nella Capitale più di cento opere concesse eccezionalmente in prestito dal Munchmuseet di Oslo.

Ideata per esplorare l'intero percorso creativo di uno degli artisti più amati del mondo, l’esposizione curata da Patricia G. Berman si snoda lungo un percorso tematico che prende in esame l’approccio estetico unico di Edvard Munch e la sua evoluzione nel corso degli anni. Tra i numerosi lavori in mostra spiccano tele appartenenti a periodi e stili diversi: dal celebre La morte nella stanza della malata di fine Ottocento fino ad Autoritratto tra il letto e l’orologio, nonché una delle versioni litografiche della sua opera più celebre: L’Urlo.

[Immagine in apertura: Edvard Munch, La morte nella stanza della malata, 1893. Olio su tela, 134,5x160 cm Photo © Munchmuseet]

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